Nel seguente articolo, vedremo insieme l’effetto di un solvente chimico organico sui più comuni materiali per la stampa 3D a filamento.
PLA
Il solvente modifica radicalmente la geometria del pezzo, separando gli strati fra loro e fratturando gran parte del modello.
ABS
Anche in questo caso, l’effetto è drastico: lo spessore si riduce del 15% e gli strati si separano. Il materiale, inoltre, è diventato viscoso nell’area sommersa.
PET e PET-G
Il solvente ha lucidato la superficie del campione. Lo spessore è aumentato del 10%, con un discreto allungamento della flessibilità e allungamento a rottura.
TPU
Lo spessore del campione è aumentato del 150%. In una fase iniziale, il materiale si è ammorbidito. Dopo l’evaporazione del solvente, le proprietà originali sono state recuperate.
NYLON
Il poliammide ha assorbito il solvente senza però che la struttura del polimero subisse una notevole degradazione.
NYLON CARBON
Non è stata osservata nessuna dissoluzione del materiale nella soluzione. La flessibilità del campione è aumentata.
PP
Il campione non ha mostrato variazioni né dimensionali, né estetiche, e nemmeno nel suo comportamento meccanico.
PP GLASS FIBER
Il campione non ha mostrato variazioni né dimensionali, né estetiche, e nemmeno nel suo comportamento meccanico.
I test sono stati condotti da Angelo Paradiso, Application Engineer di Layerloop.
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